Propugnatore: studii filologici, storici e bibliografici di varii soci della Commissione pe'testi di lingua, Volum 18

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G. Romagnoli, 1885
 

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Passatges populars

Pàgina 47 - Io mi son un che, quando Amore spira, noto, ed a quel modo Che detta dentro, vo significando. O frate, issa vegg...
Pàgina 24 - A voi, celeste prole, a voi, concilio Di Semidei terreni, altro concesse Giove benigno: e con altr'arti e leggi Per novo calle a me convien guidarvi.
Pàgina 17 - Contende. E senza tomba giace il tuo Sacerdote, o Talia, che a te cantando Nel suo povero tetto educò un lauro Con lungo amore, e t'appendea corone; 4937 A a 353 E tu gli ornavi del tuo riso i canti Che il lombardo pungean Sardanapalo, Cui solo è dolce il muggito de' buoi Che dagli antri Abduani e dal Ticino Lo fan d'ozj beato e di vivande.
Pàgina 24 - Guido, i' vorrei che tu e Lapo ed io fossimo presi per incantamento, e messi in un vasel ch'ad ogni vento per mare andasse al voler vostro e mio...
Pàgina 17 - L'alto valore e chiari gesti suoi Vi farò udir, se voi mi date orecchio, E vostri alti pensier cedino un poco, Si che tra lor miei versi abbiano loco.
Pàgina 73 - E' par che da verace piacimento lo fino amor discenda guardando quel ch'al cor torni piacente; ché poi ch'om guarda cosa di talento, al cor pensieri abenda, e cresce con disio immantenente; e poi dirittamente fiorisce e mena frutto...
Pàgina 405 - Onde agitata in ansioso affanno Gridar tentasse, e non però potesse Aprire ai gridi tra le fauci il varco. Sovente ancor ne la...
Pàgina 80 - Io son colui, che tenni ambo le chiavi Del cor di Federigo, e che le volsi Serrando e disserrando sì soavi, Che dal segreto suo quasi ogni uom tolsi : Fede portai al glorioso idi/io, Tanto eh' io ne perdei lo sonno ei polsi. La meretrice, che mai dall...
Pàgina 43 - Dell' aspra pena, che lo mio cor porta, Delli rei colpi, che ferito l' hanno. Chè i miei dolenti spiriti, che vanno Pietà caendo che per loro è morta, Fuor della labbia sbigottita e smorta Partirsi vinti, e ritornar non sanno.
Pàgina 191 - La mia vita è noia e pena: pochissimo posso studiare, e quel pochissimo è noia medesimamente: se negli studi potessi seguire ancora il mio genio, veduta la qualità dei giudizi di questo secolo, non mi darebbe più il cuore di logorarmi in far cose che mi contentassero.

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