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dal Signore le tavole della (31) Legge; 3.o quan do commosso il condottiero medesimo da giustissimo sdegno spezza le tavole della Legge alla vista del vitello d'oro idolatrato in sua assenza dall'ingrato (32) popolo Ebreo; 4.° il rav vedimento di quel popolo che pentito (33) della sua prevaricazione riceve le nuove tavole della Legge, che da Mosè di ritorno dal monte gli sono mostrate, e ne giura la perpetua osservanza; 5.o Aronne fratello di Mosè, che ordinato sommo Sacerdote, assume le sacre funzioni, e vestito l'abito pontificio benedice il popolo (34) eletto in nome di Dio; 6.° il ritorno degli

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(31) Deditque Dominus Moysi in monte Sinai duas tabulas testimonii lapideas, scriptas digito Dei. Exod. Cap. xxxI.

(32) Cumque appropinquasset ad castra, vidit vitulum, & choros, iratusque valde, projecit de manu tabulas, & confregit eas ad radicem, montis. Exod. Cap. XXXII.

(33) Cumque descenderet Moyses de monte Sinai, tenebat duas tabulas testimonii. Exod." Gap. xxxv.

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(34) Feceruntque Aaron & filii ejus cuncta quae locutus est Dominus per manum Moysi. Lëvit. Cap. VIII.

esploratori, i quali in prova della fertilità (35) della terra promessa portano al campo fra gli altri frutti un enorme grappolo d' uva; 7.o la sconfitta de' cinque Re (36), che assediavano Gabaon, per compiere la quale comandò Giosuè al sole ed alla luna che si fermassero. Le attitudini delle schiere che incalzano, lo spavento e la confusione di quelle che fuggono,

(35) Reversique exploratores terrae post quadraginta dies, omnique regione circuita, venerunt ad Moysen & Aaron..... Locutique eis & omni moltitudini ostenderunt fructus terrae vera fluit lacte & melle. Num. Cap. XIII.

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(36) Sol contra Gabaon ne movearis, & Luna contra vallem Aialon. Steteruntque Sol & Ludonec ulcisceretur se gens de inimicis suis Non fuit antea & postea tam longa dies. Josue Cap. x. Di questo miracolo non che di quello avvenuto mentre regnava Ezechia, quando il sole si vide andare retrogrado probabilmente per cento cinquanta gradi, Dio ha voluto che ne parlassero benchè confusamente anco gli antichi storici profani Erodoto, Platone, Pomponio Mela, Plutarco, Diogene Laerzio, Achille Tazio e Solino, tutti sembra che abbiano avuta qualche notizia di si portentosi fenomeni. Vedi la dissertazione del sig. Goguet tóm. vI pag. 236, e 238.

la copia delle immagini, la varietà degli accidenti possibili a vedersi sulla cruenta superficie di un campo di battaglia, e lo squisito disegno, che maravigliosamente spiccano in questo lavoro altro non lasciano a desiderare, se non che la varietà delle tinte imitatrici della natura facesse all'occhio più perfetta e più grata illusione di quella che soglia produrre un eccellente basso rilievo, ed il migliore de' monocromati .

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Di ciò non avremo certamente a lagnarci nell' attiguo chiostro della cisterna, dove due bellissimi fregi danno più grande risalto ai colori naturali delle figure, e questi a vicenda riflettono sopra di essi uno splendore che ab baglia. Il maggiore di questi fregi a chiaroscuro bigio gira attorno attorno al chiostro immediatamente sotto la gronda, ed è molto ben conservato (37); il minore poi di vario colorito, il quale dal tempo ha molto sofferto, gira 'parimenti d'ogn' intorno sotto le finestre e gli scompartimenti delle figure; ed amendue presentano all'occhio nella loro continuazione vaghe bizzarrie, scene sconosciute, idee pellegrine, fantasie capricciose, pensieri e modi di

(37) Ridolfi part. i pag. 259 e segg., Averoldi pag. 175, Lanzi tom. 11 part. 1 pag. 101.

cacciagioni inconsueti, sforzi non più veduti, scherzi di fanciulli non prima immaginati, giocondità in somma, grazia, varietà prodigiosa di oggetti, e moltitudine senza confusione. In nove scompartimenti poi fra l'una e l'altra finestra camminando dalla destra alla sinistra sono distribuite senza alcun ordine di tempo le seguenti storie dell' antico e del nuovo testamento: 1.° Jaele moglie di Aber (38), che fisse animosa il chiodo fatale nelle tempia di Sisara; 2. Giuditta che libera l'assediata Betulia (39) troncando con mano invitta ad Oloferne la testa; 3.o Abele spirante sotto i colpi (40)

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(38) Tulit itaque Jahel uxor Haber clavum tabernaculi, assumens pariter & malleum: & ingressa abscondite & cum silentio posuit supra tempus capitis ejus clavum, percussumque malleo defixit in cerebrum usque ad terram: qui soporem morti socians defecit & mortuus est. Judic. Cap. IV.

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(39) Holofernes jacebat in lecto nimia ebrietate sopitus Stetitque Judith ante lectum .... & pugionem ejus exsolvit. Cumque evaginasset illum, apprehendit comam capitis ejus & percussit bis in cervicem ejus, & abscidit caput ejus. Judith. Cap. XIII.

(40) Dixitque Cain ad Abel fratrem suum: egrediamur foras. Cumque essent in agro con

dello spietato fratello Caino; 4.° Sansone tra dito dalla meretrice (41) Filistea; 5. Nadab ed Abiu figlj di Aronne (42) caduti morti innanzi all'altare per aver voluto offerire al Si

surrexit, Cain adversus fratrem suum Abel, & interfecit eum : Gen. Cap. IV.

(41) At illa (Dalila) dormire eum fecit super genua sua, & sinu suo reclinare caput. Vocavitque tonsorem, & rasit septem crines ejus, & coe pit abigere eum, & a se repellere: statim enim ab eo fortitudo discessit. Judic. Sanson Cap. xv. Conviene confessare che in questo quadro il nostro Lattanzio non si mostra ancora dotto abbastanza, essendo caduto nell'errore comune a tutti gli altri pittori ed incisori, i quali fanno che Dalila stessa sia quella che taglia le sette treccie a Sansone contro il senso preciso delle sacre carte le quali apertamente ci dicono essersi quella trista servita dell'opera di un barbiere .

(42) Arreptisque Nadab & Abiu filii Aaron thurribulis imposuerunt ignem & incensum desuper, offerentes coram Domino ignem alienum, quod eis praeceptum non erat. Egressusque ignis a Domino, devoravit eos, & mortui sunt coram Domino, Levit. Cap. x.

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