E DELLE PITTURE DI LATTANZIO GAMBARA Bene sta che Giorgio Vasari, cele bre architetto e valente pittore egli stesso (1), abbia descritte le vite de' più eccellenti pittori, scultori, ed architetti, ed ottima cosa sarebbe (1) Poco ne importa, che il velenoso Milizia Diz. tom. II pag. 277 sia di contrario parere. Basta dire ch' egli non la perdona nè a Michela gnolo, nè a Winckelman. stata eziandio, che ora pure un esperto pittore, alternamente trattando il pennello e la penna, avesse voluto sull'esempio di lui illustrare doppiamente se stesso componendo e pubblicando la vita del grande artefice Lattanzio Gambara di cui fino a' dì nostri varie trovansi e sparse, quanto le opere sue, le notizie; e che quindi la voce indotta di uno, che nell'arte bellissima della pittura non ha che un po' di naturale buon gusto, in lui risvegliato dall'imperante aspetto del bello, osservato avesse un prudente silenzio. Ma in difetto della mano maestra, che ciò voglia intraprendere, si dovrà egli più a lungo tacere del merito impareggiabile di questo nostro illustre concittadino, ora singolarmente che essendosi ravvivata la sua memoria colla restaurazione di una delle più bell' opere ch'egli abbia fatte, quale si è quella della sala destinata per le pubbliche sessioni della Corte di Giustizia, tutti parlano di Lattanzio, tutti con piacere riferiscono intorno alla sua vita qualche circostanza vera o falsa che sia, e tutti poi trovansi nella maggior briga del mondo all'atto di rendere pienamente soddisfatta la curiosità de' colti viaggiatori, che qui non di rado vengono ad unire la loro propria ammirazione alla nostra ? D'altronde essendo la pittura figlia essa pure della immaginazione, e colla storia e colla poesia tanto congiunta, |